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Arteam Cup 2022 e CONNEXXION: rigenerare il contemporaneo con l’arte

Livia Savorelli racconta l’ultima edizione di Arteam Cup 2022, i vincitori delle tre categorie, e il festival diffuso CONNEXXION Riconnettersi a partire dalla città, che ha accompagnato la mostra dei finalisti nella città di Savona.

Vi ricordate di Arteam Cup, il premio per l’arte contemporanea promosso dall’Associazione Culturale Arteam?

Dopo la mia prima intervista del 2019, oggi siamo di nuovo qui ad ascoltare le parole di Livia Savorelli, curatrice del Premio, per fare insieme il punto della situazione in anni intensi di sconvolgimenti e coinvolgimenti, di sconforto e conforto intorno alle persone e ai luoghi e non-luoghi del contemporaneo.

Arteam Cup con i suoi rinnovati progetti continua a offrire un valore concreto non solo al settore arte, ma diventa un’occasione estesa a tutta la comunità.

Ecco allora i vincitori di questa edizione 2022, appena conclusa alla Fortezza del Priamàr nella città di Savona, insieme al nuovo CONNEXXION. Festival Diffuso di Arte Contemporanea. Riconnettersi a partire dalla città.

>> Fonti e approfondimenti in fondo all’articolo.

Conferenza stampa CONNEXXION, Sala Rossa, Comune di Savona, 25 novembre 2022. 
Da sinistra: Giovanni Gaggia, Mona Lisa Tina, l’Assessore Nicoletta Negro, il Sindaco Marco Russo, la curatrice di CONNEXXION Livia Savorelli, il Presidente di Arteam Diego Santamaria, Loredana Galante, Alice Padovani e Camilla Marinoni.

Conferenza stampa CONNEXXION, Sala Rossa, Comune di Savona, 25 novembre 2022.
Da sinistra: Giovanni Gaggia, Mona Lisa Tina, l’Assessore Nicoletta Negro, il Sindaco Marco Russo, la curatrice di CONNEXXION Livia Savorelli, il Presidente di Arteam Diego Santamaria, Loredana Galante, Alice Padovani e Camilla Marinoni.

Nel 2022 Arteam Cup è giunto alla settima edizione dopo un travagliato biennio pandemico. Com’è andata la ripresa?

Livia Savorelli: Dopo la sesta edizione di Arteam Cup, tenutasi per la seconda volta alla Fondazione Dino Zoli di Forlì, che siamo riusciti ad inaugurare in presenza nell’ottobre 2020 e, dopo interminabili periodi di riapertura e di chiusura, a portare a conclusione con una bellissima e affollatissima premiazione nel maggio 2021, il percorso successivo di Arteam Cup è sicuramente stato in discesa ;-).

Nei terribili momenti che hanno cambiato drasticamente le nostre vite, l’Arte alla quale dedico la mia vita da quasi 25 anni ha rappresentato un faro, un’indubbia àncora di salvezza ed è stata motore di stimolo ed approfondimento per tutti i progetti che ho sviluppato a partire da quel tragico momento.

Ho voluto in particolare riflettere sul suo “ruolo sociale”, soprattutto pensando ai tremendi danni psicologici che la pandemia avrebbe lasciato su tutt* noi e, in particolar modo, sulle persone più fragili.

Il 2020, tra l’altro, sarebbe stato un anno molto importante per il nostro team, con il traguardo dei 20 anni di Espoarte (ricordo che l’Associazione Culturale Arteam è attiva su due fronti, come editore di Espoarte da una parte e come organizzatore di eventi dall’altra, tra cui Arteam Cup e CONNEXXION, nda).
Avendo dovuto rinunciare ai festeggiamenti e agli eventi previsti – che sarebbero iniziati proprio da Albissola Marina (SV), cittadina in cui la redazione di Espoarte ha la propria sede – l’opportunità concessaci dall’Amministrazione Comunale di Savona, e in particolar modo dall’Assessore Nicoletta Negro, di poter sviluppare la settima edizione di Arteam Cup al Palazzo del Commissario, nella splendida Fortezza del Priamàr, è apparsa come un’ottima occasione di recuperare quell’“occasione mancata” e di far conoscere la nostra visione.

Vincenzo Marsiglia: UNRITRATTOPERUNIRCI, installazione digitale su facciata Comune di Savona nell’ambito di CONNEXXION | foto Diego Santamaria

Vincenzo Marsiglia: UNRITRATTOPERUNIRCI, installazione digitale su facciata Comune di Savona nell’ambito di CONNEXXION | foto Diego Santamaria

Ci sono stati dei cambiamenti per Arteam Cup in conseguenza a questo forzato periodo di incubazione?

Livia Savorelli: Credo che un momento molto importante di riflessione, su una dimensione più “diffusa” di Arteam Cup, sia iniziata con Arteam Cup 2019, sviluppata a Villa Nobel a Sanremo ma con un affaccio sulla città, nello storico Quartiere La Pigna. Un’edizione a seguito della quale tu mi avevi dedicato un’approfondita intervista pubblicata nel novembre 2019 (https://www.artalkers.it/2019/11/15/livia-savorelli-racconta-arteam-cup/), in cui ricordo eri rimasta colpita da come, in un testo in catalogo, avevamo definito Arteam come “attivatore di rapporti umani”.

Riporto qui la frase che, letta oggi nel 2023, appare quasi profetica: «Concepire Arteam come un “attivatore di rapporti umani” – in un mondo in cui la paura porta ad erigere muri, fisici e metaforici – implica un’apertura al dialogo e alla comprensione, alla condivisione con l’altro, valori fondamentali per il progredire di una comunità come quella artistica, troppo spesso penalizzata dall’individualismo e dall’isolazionismo».

Oggi, con il bagaglio pesante del nostro vissuto pandemico, questa nostra volontà e capacità è quanto mai importante da sviluppare e far crescere, come abbiamo fatto in questa edizione molto strutturata di Arteam Cup che è stata realizzata in parallelo ad un altro evento, da me ideato e curato – CONNEXXION. Festival Diffuso di Arte Contemporanea. Riconnettersi a partire dalla città – basato sulla convinzione che la Cultura, essendo connessa allo sviluppo individuale e collettivo, sia una risorsa indispensabile per la coesione sociale e la salute biopsicosociale della comunità.

E, citando una delle ultime recensioni dedicate a CONNEXXION (di Luca Bochicchio, Finestre sull’Arte, 28 gennaio 2023), la conclusione a cui giunge l’autore, insieme ai risultati tangibili di questo grande “esperimento sociale” che è stato il Festival, mi dà grandi stimoli per una sua evoluzione futura: «La mia personale conclusione è che, molto probabilmente, tutte queste realtà, queste persone e questi enti, erano assolutamente pronti e desiderosi di essere coinvolti. Non si è trattato di un moto generato soltanto dalla pandemia, ma di una maturazione durata forse anni, che la pandemia e un mutato contesto politico in città (questo va riconosciuto all’amministrazione comunale che ha accolto, promosso e agevolato in tutti i modi il dialogo e la partecipazione) hanno accelerato bruscamente. Se così fosse, significherebbe che Savorelli ha agito veramente da opportuno e tempestivo attivatore sociale, dimostrando il valore reale e tangibile di un lavoro curatoriale al servizio della comunità».

Nataly Maier: Cascata 022, 2021 - tempera e tempera all’uovo su tela, cm 77x42 | installation view: Arteam Cup 2022, Palazzo del Commissario, Fortezza del Priamar, Savona | foto Michele Alberto Sereni

Nataly Maier: Cascata 022, 2021 – tempera e tempera all’uovo su tela, cm 77×42 | installation view: Arteam Cup 2022, Palazzo del Commissario, Fortezza del Priamar, Savona | foto Michele Alberto Sereni

A livello della produzione artistica candidata al Premio, hai riscontrato qualche particolarità sui lavori dei partecipanti?
Ovvero, come la pandemia ha influito nelle proposte contemporanee esposte alla mostra dei finalisti.

Livia Savorelli: La pandemia ha certamente influito e condizionato la produzione degli artist*. Alcuni di ess*, soprattutto durante il lockdown, in assenza di stimoli esterni e con la mente annebbiata dalla preoccupazione legata al futuro, non hanno più prodotto opere, altri ancora, invece, hanno saputo convogliare queste energie dando vita ad una produzione di alto contenuto.

Credo che questi influssi fossero particolarmente evidenti nelle opere finaliste dell’edizione 2020 (pensiamo ad esempio al video I fear di Elena Bellantoni, vincitrice assoluta di Arteam Cup 2020, opera figlia del primo lockdown. Ricordo qui la tua intervista ad Elena del giugno 2021: https://www.artalkers.it/2021/06/11/elena-bellantoni/).

In questo nostro tempo complesso, inevitabilmente l’arte è riflesso della nostra contemporaneità.

Nell’edizione appena conclusa di Arteam Cup, ho riscontrato degli elementi ricorrenti in molte opere in mostra: il legame riscoperto con la Natura, il desiderio di cura e attenzione nel rapporto con l’Altro, una forte necessità di introspezione personale.

Narda Zapata: Arco Minero, 2022 - foglia d’oro applicata su fotografia (carta Hahnemühle), cm 100x120 | installation view: Arteam Cup 2022, Palazzo del Commissario, Fortezza del Priamar, Savona | foto Michele Alberto Sereni

Narda Zapata: Arco Minero, 2022 – foglia d’oro applicata su fotografia (carta Hahnemühle), cm 100×120 | installation view: Arteam Cup 2022, Palazzo del Commissario, Fortezza del Priamar, Savona | foto Michele Alberto Sereni

A questo punto, possiamo presentare i vincitori di Arteam Cup 2022!

Livia Savorelli: Arteam Cup, che ogni anno costituisce la giuria affiancando ai membri interni ovvero la sottoscritta (Direttore Editoriale Espoarte) e Matteo Galbiati (critico d’arte e docente, direttore web Espoarte e membro interno di Arteam), quattro figure tecniche provenienti dal mondo della critica e della curatela, figure istituzionali o legate al giornalismo, ha invitato per l’edizione 2022: Maria Vittoria Pinotti (storica dell’arte, autrice e critica indipendente), Davide Sarchioni (storico dell’arte, curatore e consulente), Antonello Tolve (docente, critico d’arte e direttore della Fondazione Filiberto e Bianca Menna) e Maria Chiara Wang (critica e curatrice).

La giuria così composta ha decretato all’unanimità Nataly Maier (Monaco di Baviera, 1957) vincitrice della sezione Pittura con l’opera Cascata 022 (2021), Narda Zapata (La Paz, 1981) nella sezione Fotografia con l’opera Arco Minero (2022) e il duo Gaggia-Dubbini come vincitore della sezione Scultura e vincitore assoluto di Arteam Cup 2022 con l’opera GOLPE (2022).

Ricollegandomi a quando detto in precedenza, ogni anno l’opera vincitrice ha un forte contenuto simbolico ed è strettamente legata alla contemporaneità (come lo è stata nell’edizione precedente che ha visto Elena Bellantoni come Vincitrice assoluta).

Credo che la motivazione espressa coralmente dalla giuria ben esprima questo concetto:
«Immagine e parola, azione e materia si mescolano pronunciandosi come idea in un lavoro dall’esito forte e potentemente iconico, senza un abbandono alla retorica più ovvia. Parte residuale di azioni pregresse e condivise, l’opera segna la sua monumentale affermazione, agíta anche attraverso materiali fragili e dalla presenza instabile, per questo si fanno vessillo issato sulla libertà di affermazione e sull’indipendenza del giudizio. L’omaggio ad una storia pregressa non manca mai di trovare e raccogliere utili testimonianze valide nell’attualità del nostro presente».

Gaggia-Dubbini: Golpe, 2022 - ricamo su coperta della Marina Militare Italiana, cavità ventricolare, stampa digitale in resina, cm 120x180x20 | installation view: Arteam Cup 2022, Palazzo del Commissario, Fortezza del Priamar, Savona | foto Michele Alberto Sereni

Gaggia-Dubbini: Golpe, 2022 – ricamo su coperta della Marina Militare Italiana, cavità ventricolare, stampa digitale in resina, cm 120x180x20 | installation view: Arteam Cup 2022, Palazzo del Commissario, Fortezza del Priamar, Savona | foto Michele Alberto Sereni

Tra le novità più significative c’è stato certamente CONNEXXION, il festival diffuso in tutta la città di Savona, che ha accompagnato la mostra del Premio. Ce lo racconti?

Livia Savorelli: Proprio alla luce di quello che ti dicevo prima, la nostra volontà è stata quella di affiancare alla mostra dei finalisti di Arteam Cup, un festival diffuso basato su arte partecipata e relazionale, talk, laboratori.

L’idea principale non era di dar vita ad un evento in città ma per la città. Savona e i savonesi dovevano essere al centro del progetto.

E quel riconnettersi a partire dalla città è stato un intenso ed emozionante viaggio condiviso attraverso i luoghi simbolo della città (Comune di Savona, Museo Archeologico, Museo della Ceramica di Savona, Cappella Sistina, Cappella dell’ex Ospedale civico di San Paolo di Savona, Torre del Brandale, Seminario Vescovile), le gallerie (GULLIarte, galleria d’arte Vico Spinola, Temide Design Art Store) e alcune realtà savonesi (Atelier a picagetta e Ristorante Bino).

Credo fortemente nel valore rigenerativo dell’arte contemporanea, in particolar modo di quella chiamata arte relazionale e partecipata. Ho così pensato che il miglior modo di riflettere in modo corale sul significato e il valore della città fosse attraverso un evento diffuso, capillare, fondato sulla relazione e la connessione tra le persone, attraverso un processo attivo e partecipativo sul territorio.

Da qui il sottotitolo, Riconnettersi a partire dalla città – perché la rigenerazione del singolo è fondamentale per quella della comunità tutta – e la scelta di dodici artist* chiamat* ad innestare le proprie narrazioni con quelle dei luoghi che avevo individuato per loro: Andrea Bianconi, Eleonora Chiesa, Vanni Cuoghi, Giovanni Gaggia, Loredana Galante, L’orMa, Ilaria Margutti, Camilla Marinoni, Vincenzo Marsiglia, Alice Padovani, Francesca Romana Pinzari e Mona Lisa Tina.

Andrea Bianconi: SIT DOWN TO HAVE AN IDEA_Savona, in collaborazione con Alalunga Pescatori Savona, performance per CONNEXXION, Porto di Savona, 7 gennaio 2023

Andrea Bianconi: SIT DOWN TO HAVE AN IDEA_Savona, in collaborazione con Alalunga Pescatori Savona, performance per CONNEXXION, Porto di Savona, 7 gennaio 2023

Come è avvenuta la selezione di questi 12 artisti?

Livia Savorelli: Ho privilegiato artisti con cui avevo già lavorato e di cui conoscevo perfettamente la ricerca. In una prima edizione, tutta da costruire, questa scelta è stata particolarmente felice per calibrare con attenzione tutta la macchina organizzativa.

Il Festival ha privilegiato i luoghi iconici della città di Savona: l’atrio del Comune di Savona, con la performance Ti amo troppo di Francesca Romana Pinzari e la facciata dello stesso con l’installazione digitale immersiva UNRITRATTOPERUNIRCI di Vincenzo Marsiglia in collaborazione con il musicista e compositore Ocrasunset; la Cappella Sistina con l’installazione di Giovanni Gaggia, Niente sarà più come prima, frutto del laboratorio Far Filò un paesaggio contemporaneo precedentemente realizzato al Seminario Vescovile, in collaborazione con Fondazione diocesana – Caritas Savona, con una rappresentanza di donne ucraine ospitate dalla Fondazione; la Cappella dell’ex Ospedale civico di San Paolo di Savona in cui si è svolta la performance inedita di Mona Lisa Tina, Tra Te e me; il Museo Archeologico, con il progetto Archeologie del contemporaneo. Svelamenti che ha visto protagoniste le artiste Camilla Marinoni, Alice Padovani e Francesca Romana Pinzari ed è stato suggestiva quinta di due intense performance: L’immortalità non consola della morte di Camilla Marinoni e Deimatico di Alice Padovani(sound design Le Piccole Morti); la Torre del Brandale, con il laboratorio La mappa dentro le parole di Ilaria Margutti e la performance Come un filo che pende nel pensiero; il Museo della Ceramica di Savona che, grazie alla preziosa collaborazione di LaboratorioL, ha ospitato il laboratorio di Arte Terapia di Mona Lisa Tina, quello relazionale di Camilla Marinoni ed il laboratorio Emerging Filling di Eleonora Chiesa, propedeutico alla performance Cruz del Sur.

Grazie al prezioso supporto di Costa Crociere, CONNEXXION è approdato anche a bordo della nave Costa Smeralda ancorata nel Porto di Savona. Area questa oggetto anche di approfondimenti teorici grazie alla collaborazione con i volontari del Gruppo FAI Giovani e location scelta per l’ultima performance, SIT DOWN TO HAVE AN IDEA _Savona di Andrea Bianconi,giunto dal mare a bordo di un peschereccio di nome Leda, grazie alla preziosa collaborazione di Alalunga Pescatori Savona, e sbarcato davanti alla Torre Leon Pancaldo di Savona.

Poi le gallerie della città di Savona: la Galleria Vico Spinola, con la mostra Così è (se vi pare), bi-personale di L’OrMa e Vanni Cuoghi; TEMIDE, con l’installazione e performance di Loredana Galante, In buone mani atto III: sentirsi a proprio agio; Gulli Arte, con la mostra Archeologie del contemporaneo. Sospensioni (un prequel della mostra già citata al Museo Archeologico) di Camilla Marinoni, Alice Padovani e Francesca Romana Pinzari.

Infine, CONNEXXION ha ricercato la contaminazione con la moda (all’Atelier a picagetta, è stata presentata una collezione di borse limited edition realizzate in collaborazione con Loredana Galante e realizzata la performance dell’artista, Il dettato Rivoluzionario) e il food d’autore con la personale Monolocali di Vanni Cuoghi nelle sale del Ristorante Bino – sito all’interno del Museo della Ceramica e guidato dallo chef stellato Giuse Ricchebuono – e la successiva performance narrAzione tra arte e cucina dell’artista in dialogo con lo chef.

Alice Padovani: Deimatico, 2022 - live performance inedita in occasione di CONNEXXION, nell’ambito della mostra Archeologie del contemporaneo. Svelamenti, Museo Archeologico di Savona. Sound design Le Piccole Morti. | foto Michele Alberto Sereni

Alice Padovani: Deimatico, 2022 – live performance inedita in occasione di CONNEXXION, nell’ambito della mostra Archeologie del contemporaneo. Svelamenti, Museo Archeologico di Savona. Sound design Le Piccole Morti. | foto Michele Alberto Sereni

Credi che il format di CONNEXXION possa ripetersi e diventare parte integrante di Arteam Cup?

Livia Savorelli: Credo che per Arteam sarà fondamentale non disperdere la grande energia generata da CONNEXXION, che ha dato anche nuova luce ad Arteam Cup. Lavoreremo in tal senso per renderlo un appuntamento annuale, sempre più radicato nel territorio, sempre più corale e condiviso.

FONTI e APPROFONDIMENTI:
sito ufficiale Arteam Cup (link)
sito ufficiale CONNEXXION riconnettersi a partire dalla città (link)

INSTALLATION VIEWS: Arteam Cup 2022, Palazzo del Commissario, Fortezza del Priamar, Savona | foto Michele Alberto Sereni

Alice Traforti

Founder e Redazione | Vicenza
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