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miart 2023: 3 artiste in fiera a Milano

In occasione di miart 2023, 3 gallerie presentano il lavoro di 3 artiste nate tra il 1981 e il 1990, selezionate durante la visita in fiera di Alice Traforti.

La stagione delle fiere italiane prosegue con la ventisettesima edizione di miart.

Le 169 gallerie partecipanti hanno accolto il pubblico a braccia aperte con un’Art Week più piena che mai, e un’incalzante Design Week subito pronta ad alzare la posta.

Io ho approfittato della fiera per smaltire le uova di Pasqua, o almeno così credevo.
Percorrendo l’ultimo interminabile corridoio, infatti, l’impressione era quella di un’indigestione coi fiocchi, infarcita di piatti sensazionali e tradizioni dalle tavole di tutto il mondo, con qualche provvidenziale ventata di freschezza.
Impossibile assimilare tutto, per fortuna.

Prima che la vista iniziasse ad annebbiarsi, ho selezionato il lavoro di tre artiste della generazione y e z (1981-1990), in un mix di Antropocene, tecnologia, ibridi e vuoti geo-politici.

Ogni galleria ci racconta oggi la propria proposta.

>> Link e approfondimenti in fondo all’intervista.

Installation view: miart 2023 | ph. Nicola Gnesi | courtesy miart

Installation view: miart 2023 | ph. Nicola Gnesi | courtesy miart


@ C + N Gallery CANEPANERI, Genova – Milano
Perché hai scelto di presentare GILLIAN BRETT a miart 2023?

Tatiana Martyanova, gallery director: Quest’anno a Miart abbiamo portato un duo di giovani artiste internazionali, Gillian Brett (1990, FR) e Hannah Rowan (1990, IT), col progetto espositivo Floating Land: between Bionic Leaf & Flowing as Frozen.

Tutte e due le artiste concentrano la loro ricerca intorno al tema sempre attuale di Antropocene, entrambe sprovviste però del fatalismo che segna la maggior parte delle produzioni di arte contemporanea focalizzate sulla nozione di Antropocene.

Gillian Brett, vincitrice del Premio Xiaomi HyperCharge nel 2021, “la cui ricerca meglio comunica la carica che l’innovazione e la cultura sanno dare alla società contemporanea e di come l’arte possa essere il punto di partenza per riavviare un processo di trasformazione”, sceglie di usare gli “scarti” tecnologici come materiale per le sue sculture e installazioni – realizzate da componenti elettrici, resina, plexiglass, acciaio, alluminio, motori, degli schermi – che vengono riciclati per dargli una nuova identità.

In Bionic Leaves, 2023, (Leptochloa virgata, Conyza canadensis, Amaranthus palmeri, Eleusine indica var indica, Eleusine indica var viola, Bromus rubens, Bromus driandus,…) allusione alle foglie artificiali in silicio concepite in laboratorio per migliorare la fotosintesi, stiamo assistendo ad una “mineralizzazione della natura”.

“Nello stesso modo in cui una parte dell’arte del XX secolo ha tentato di salvare gli oggetti dal loro destino di merce al fine di rendergli la dignità di cose (per riprendere le parole di Guenther Anders in Obdachlose Skulptur), Gillian Brett salva dal loro destino di scarti tossici le sostanze contenute nella ganga macchinica, per riportarle alla loro origine, per restituirgli la loro bellezza intrinseca. … Così facendo, ella procede a ritroso nella logica del ready-made che si è imposta nell’arte contemporanea… Il fascino che troviamo all’interno degli schermi della serie After Hubble, è delicato e contrastante rispetto alla materia prima. “Con la loro notte abissale disseminata di bagliori, le loro paillettes argentate, la loro polvere di quarzo ci rimandano un’immagine del cosmo che sembra corrispondere a quella che ci è data dalla tecnologia stessa, quella dei telescopi giganti inviati nello spazio”.
(Dal testo Umarell di Patrick Marcolini).

artalkers.it: miart 2023 | Gillian Brett: E190i-b (After Hubble), 2023 | Courtesy Artist & C+N Gallery CANEPANERI

Gillian Brett: E190i-b (After Hubble), 2023 – LCD screen, steel, ink, 33,5 x 40,5 x 6 cm | Courtesy Artist & C+N Gallery CANEPANERI

artalkers.it | Installation view: miart 2023 - stand C+N Gallery CANEPANERI, works by Gillian Brett

Installation view: miart 2023 – stand C+N Gallery CANEPANERI
Gillian Brett: Leptochloa virgata, 2023 – Polyester resin, silicon, ethernet cable, copper, electronic components, 70 x 65 x 40 cm (cad.) | Courtesy Artist & C+N Gallery CANEPANERI

artalkers.it | Installation view: miart 2023 - stand C+N Gallery CANEPANERI, works by Gillian Brett

Gillian Brett: Eleusine indica var viola, 2023 – Polyester resin, silicon, ethernet cable, aluminium, electronic components, steel, 80 x 19 x 34 cm | Courtesy Artist & C+N Gallery CANEPANERI


@ MAAB Gallery, Milano – Padova
Perché hai scelto di presentare CLAIRE LINDNER a miart 2023?

Michael Biasi, gallery director: Ho iniziato a lavorare con Claire Linder un paio di anni fa e, dopo il successo riscosso dalla sua prima personale italiana, In limbo, che ho ospitato in galleria nella tarda primavera del 2022, ho maturato l’idea di presentarla al miart, in un dialogo sulla natura con Piero Gilardi.

Mediante l’associazione di tecniche e di materiali Claire Lindner (Perpignan, 1982) si interroga sulle differenze che separano, ma fondamentalmente uniscono, il vegetale, l’umano e l’animale.

Nel suo ultimo lavoro Claire ha infatti realizzato mondi ibridi in cui l’umano è decentrato a favore di nuove alleanze tra specie diverse abitate da esseri molteplici e metamorfici.

Claire Lindner modella l’argilla morbida, crea le sue opere assemblando, annodando e attorcigliando i vari elementi che, sostenendosi tra loro, diventano strutture sempre più grandi e forti, generando forme che sono contemporaneamente struttura e movimento.

Le sue sculture, ceramiche policrome, hanno forme sinuose, serpentinate, fluide e volanti.

Sembrano volersi liberare del peso della materia e la loro consistenza, apparentemente morbida e liscia, cela in realtà un materiale duro e ruvido dipinto con colori applicati per velature che danno movimento alla forma.

Claire Lindner: Curtain fall, 2022 - ceramica, 45 x 110 x 10 cm | courtesy the artist and MAAB Gallery

Claire Lindner: Curtain fall, 2022 – ceramica, 45 x 110 x 10 cm | courtesy the artist and MAAB Gallery

artalkers.it | Installation view: miart 2023, stand MAAB Gallery
Works by Claire Lindner and Piero Gilardi

Installation view: miart 2023, stand MAAB Gallery
Works by Claire Lindner and Piero Gilardi

artalkers.it | Installation view: miart 2023, stand MAAB Gallery
Works by Claire Lindner and Piero Gilardi

Installation view: miart 2023, stand MAAB Gallery
Works by Claire Lindner and Piero Gilardi


@ Gian Marco Casini Gallery, Livorno
Perché hai scelto di presentare MARGHERITA MOSCARDINI a miart 2023?

Gian Marco Casini, gallery director: L’amicizia con Margherita è nata molto tempo prima della nostra collaborazione. Avevo visto alcune sue opere fotografiche che mi erano molto piaciute, soprattutto i lavori riguardanti la Giordania.

Margherita Moscardini (Donoratico 1981), per le sue pubblicazioni, ha utilizzato molte fotografie che trovavo molto interessanti. Così, parlando con Margherita dei suoi lavori, ha espresso la volontà di far uscire una serie fotografica che abbracciasse alcuni dei suoi progetti principali, intitolata “Metropolitan Voids Agency”. E Miart 2023 ci sembrava l’occasione migliore per farlo.

Metropolitan Voids Agency è un progetto fotografico che nasce tra Seoul e Manhattan nel 2015 con il proposito di documentare i vuoti urbani delle metropoli contemporanee del pianeta, nella convinzione che all’interno delle aree metropolitane più dense, il vuoto urbano abbia un potenziale sovversivo.

Il vuoto urbano eccede ad esempio le logiche del profitto legate allo sfruttamento economico del suolo nell’ambito del settore immobiliare.
Il vuoto urbano è lo spazio che può essere occupato dalla gente che si organizza per agire e prendere la parola collettivamente.
Il vuoto urbano è un territorio fertile dove le pratiche spontanee dell’abitare possono essere sperimentate.

Col tempo, il progetto si è allargato ad altre tipologie di vuoto che l’artista ha rintracciato attraversando geografie differenti mentre lavorava in Medio Oriente, Vicino Oriente, in Europa.

Metropolitan Voids Agency infatti invita a leggere la pratica di Moscardini come un’indagine sul potenziale dei vuoti, di volta in volta urbani, architettonici, rurali o legislativi che nel corso degli anni l’artista riconosce oppure genera. Dalle architetture militari della linea difensiva Atlantic Wall, intese come sculture cave e filmate percorrendo la costa atlantica europea dai Pirenei alla Norvegia, agli spazi pubblici osservati durante la rivoluzione di Gezi Parc a Istanbul, fino ai cortili interni delle case dei residenti del campo per rifugiati di Za’atari in Giordania che l’artista ha catalogato per ricostruirli in Europa come power vacuum, oggetti e spazi privi di sovranità.

artalkers.it: miart 2023 | Margherita Moscardini: Metropolitan Voids Agency #Biarritz, 2018-2023

Margherita Moscardini: Metropolitan Voids Agency #Biarritz, 2018-2023 – Print on paper, frame 40×60 cm

artalkers.it: miart 2023 | Margherita Moscardini: Metropolitan Voids Agency #Jerusalem, 2018-2023

Margherita Moscardini: Metropolitan Voids Agency #Jerusalem, 2022-2023 – Print on paper, frame 40×60 cm

artalkers.it | Installation view: miart 2023, stand Gian Marco Casini Gallery
Works by Margherita Moscardini

Installation view: miart 2023, stand Gian Marco Casini Gallery
Works by Margherita Moscardini


FONTI e APPROFONDIMENTI:
sito ufficiale miart (link)
sito ufficiale C+N Gallery CANEPANERI, Genova – Milano (link)
sito ufficiale MAAB Gallery, Padova-Milano (link)
sito ufficiale Gian Marco Casini Gallery, Livorno (link)

Alice Traforti

Founder e Redazione | Vicenza
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