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Franco Longo: allestire mostre, realizzare idee impossibili

Vi ricordate il laboratorio di vetro del padiglione greco alla Biennale di Venezia del 2017? …e le macerie di Lara Almarcegui alla Biennale del 2013? Chi si cela dietro questi complessi allestimenti? In questa intervista parleremo con Franco Longo, founder della LineUp srl, impresa d’allestimento che si è occupata proprio della realizzazione di questi padiglioni e di tanti altri…

Quali sono le tappe del processo creativo di un allestimento? Come si svolge il tuo lavoro?

Franco Longo: La fase più importante è quella conoscitiva.
E’ importantissimo cercar di capire chi si ha di fronte. Questo ci consente di dimensionare le proposte e capire quale sarà l’entità e la difficoltà del progetto che ci si trova davanti.
In questo “mondo” non è insolito sconfinare con le idee e trovarsi di fronte a soluzioni mai applicate. Logicamente nel pieno rispetto dell’idea principale di chi espone e del concept che ha in mente…

George Drivas, Laboratory of Dilemmas, Padiglione Grecia Biennale di Venezia, 2017

Da quanti anni ti occupi di allestimenti di mostre? Qual’è stata la prima mostra che hai allestito?

Franco Longo: Lavoro nel settore dal 2007 e sinceramente ci sono capitato un po’ “per caso”…
La mia attività si concentrava prevalentemente sulle ristrutturazioni ed è stato grazie ad un amico Architetto che collaborava con un padiglione alla Biennale di Venezia se ho toccato con mano questo ambiente.
In quell’occasione abbiamo allestito il padiglione Spagna alla 52° Biennale d’Arte di Venezia sotto la direzione del curatore Alberto Ruiz de Samaniego

Allestire una mostra richiede un talento flessibile per dialogare con le diverse professionalita’ coinvolte in ogni progetto, rapportarsi alle loro esigenze. In che misura ti capita di dover scendere a compromessi e affrontare imprevisti e cambiamenti in corso d’opera?

Franco Longo: Beh, diciamo che in questo tipo di lavoro è fondamentale fungere da problem solving.
Per caratteristiche un allestimento si esegue con modi e tempi che quasi sempre sono ristrettissimi. Aggiungiamoci che ogni spazio va interpretato e va personalizzato, ogni location presenta particolarità logistiche e che ogni installazione subisce l’influenza di questi elementi. Un mix perfetto per non potersi permettere di fermare davanti alle richieste e davanti agli imprevisti!
A volte bisogna veramente inventarsi l’impossibile per poter soddisfare le esigenze di artisti, curatori ecc… ma questo per noi è lo stimolo principale per migliorarsi costantemente

Allestimento all’Accademia Reale di Spagna, Roma, 2017

Qual’è stata la mostra più complessa che tu abbia mai allestito?

Franco Longo: Sicuramente alla Biennale d’Arte di Venezia nel 2013, quando abbiamo lavorato con l’artista Lara Almarcegui.
La sua installazione richiedeva un intervento strutturale al padiglione diciamo piuttosto “proibitivo”. Intervento deciso praticamente qualche giorno prima l’inizio dei lavori di allestimento.
In sostanza abbiamo smantellato l’intera pavimentazione originaria del padiglione (più di 500 mq) e rifatto una platea in calcestruzzo. Per realizzare le opere avevamo solo 4 settimane di tempo e per riuscire nell’impresa abbiamo dovuto realizzare il pavimento con un prodotto appena brevettato in Portogallo che aveva proprietà chimiche e meccaniche assolutamente fuori dal comune. Per l’occasione abbiamo collaborato coi tecnici di laboratorio giunti dall’estero assieme ai quali abbiamo formulato la composizione del calcestruzzo in loco.
Il tutto è stato fatto nell’isola dei Giardini a Venezia! Il che ha significato realizzare un impianto di betonaggio temporaneo in isola, trasportando via mare bettoniera, scavatori, dumper, inerti ecc… per non pensare poi alle macerie che sono state movimentate e smaltite… Diciamo pure che quella è stata un impresa in tutti i sensi!

Lara Almarcegui, Padiglione Spagnolo, Biennale di Venezia, 2013

Ci sono degli artisti o dei curatori con i quali hai stretto un rapporto continuativo di collaborazione o di amicizia?

Franco Longo: Negli anni ho avuto la fortuna di collaborare con tantissimi personaggi e con alcuni di loro abbiamo effettivamente condiviso situazioni e soddisfazioni particolari che conservo veramente con tanto tanto affetto. Sarebbe più facile per me (visto che sul serio sono stati pochissimi!) dirti di qualcuno col quale abbiamo “legato poco”, ma mi sa che è meglio non far nomi… Scherzi a parte, negli anni ci sono state effettivamente diverse figure con le quali si è instaurato un rapporto di fiducia, di stima reciproca o con qualcuno è addirittura nata una sincera amicizia.
Per fortuna i rapporti in essere sono più di uno e sarebbe un torto citare qualcuno in particolare.

Quali sono le precauzioni e le accortezze che adoperi mentre lavori?

Franco Longo: Il nostro lavoro richiede di per se particolare attenzione, visto il valore e il pregio che racchiude ogni opera che maneggiamo e ogni spazio espositivo che allestiamo. Cerchiamo sempre di lavorare nel rispetto dell’ambiente che ci troviamo di fronte e nel rispetto delle persone con le quali dovremo condividere il lavoro.
La nostra squadra è composta da figure professionali che non cambierei sinceramente con nessun’altra. Penso di poter dire che siamo un team di persone capaci, preparate, complementari e che hanno alla base doti umane di tutto rispetto. Requisito essenziale per definirsi squadra.

Allestimento della mostra Rigenerare, Dumbo Docks, Venezia, 2018

Un buon allestimento si deve notare o piuttosto passare inosservato?

Franco Longo: Fa parte dell’installazione, quindi secondo me deve sposarsi perfettamente con l’ambiente e con le opere per poterlo definire ben riuscito. Diciamo che fa stare “tutto in equilibrio”

Raccontaci qualche aneddoto su episodi avvenuti durante gli allestimenti alle Biennali d’Arte e di Architettura.

Franco Longo: Beh, qui ci sarebbe da divertirsi…
Noi di LINEUP siamo veneziani e pertanto ci capita spesso di ospitare nel vero senso della parola, artisti e addetti durante il periodo degli allestimenti. Venezia è una realtà particolare e se ci aggiungiamo l’eccentricità di alcuni personaggi, si creano inevitabilmente situazioni particolari ed esilaranti.
Qualche anno fa ad esempio, durante una ricerca sul territorio, ad un’artista è venuta l’idea di realizzare un video da esporre all’interno della sua installazione. Si trattava di dar fuoco alle unghie della mano di una ragazza che avevamo incontrato per caso in un negozio. Da li per 2 settimane abbiamo corteggiato questa ragazza che era a dir poco terrorizzata dall’idea…
Abbiamo fatto preparare da un’estetista un set di unghie finte personalizzate e dopo un estenuante opera di convincimento siamo riusciti a far accettare la ragazza.
Il giorno delle riprese video, nessuna traccia dell’artista e opera mai realizzata!
Un’altra volta a poche ore dall’inaugurazione ci siamo ritrovati a dipingere qualcosa come 2 bancali di patatine fritte per farle sembrare alla paprika anziché al formaggio, ci è stato chiesto di non far volare i piccioni, di accompagnare un camion fermo a piazzale Roma che doveva assolutamente arrivare al padiglione (in isola dei Giardini) senza essere imbarcato e tante altre situazioni che ormai fanno parte del nostro lavoro.
D’altronde la Biennale di Venezia è l’evento d’Arte più importante al mondo …e gli interpreti non sono mai personaggi “banali”

Covid 19 ha avuto un impatto terribile sul settore degli eventi, comprese ovviamente le mostre. Come ha impattato sul vostro lavoro? Hai in programma nuovi allestimenti per la ripresa dopo questo brutto periodo?

Franco Longo: Non discuto la gravità a livello globale della situazione, pertanto non voglio classificarmi vittima rispetto alle altre persone e alle altre figure professionali, ma quella creatasi è una battuta d’arresto che ha sul serio compromesso tutti i progetti diretti e indiretti che avevamo in piedi. Oggi il nostro futuro possiamo dire liberamente che purtroppo non dipende da noi. Siamo vincolati agli sviluppi futuri e senza avere alcune certezza. Se verrà confermata la prossima Biennale, avremmo la possibilità di lavorare su un paio di progetti, ma come dicevo prima non siamo purtroppo nella condizione di avere certezze e programmazione a breve termine.
Di sicuro quando ci sarà la possibilità ci faremo trovare pronti per essere in prima linea!

Biennale di Architettura, Venezia, 2018
FONTI e APPROFONDIMENTI:
- Sito web Line Up srl

Giovanna Le Noci

Contributor | Roma

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