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Incontri a Lula: fotografare paesitudine

Mariangela Dui racconta la paesitudine di Lula (Sardegna), la storia del luogo e gli “incontri” fotografati da Nello e Gianmarco Taietti

La paesitudine va in mostra alla Fondazione Luciana Matalon con le fotografie di Nello e Gianmarco Taietti per il progetto “Incontri a Lula – Adzovios a Luvula”, a cura di Mariangela Dui, autrice originaria del luogo.

Attraverso un centinaio di scatti in bianco e nero e a colori, di medio e grande formato, i due fotografi padre e figlio raccontano con due prospettive diverse lo stesso viaggio a Lula, forte di un legame di lunga data con il territorio e la comunità in un caso, del suo riflesso e del senso della scoperta nell’altro.

In una realtà in cui il tempo sembra essersi fermato, l’immediatezza del mezzo fotografico riesce a catturare l’essenza lenta della vita che resiste.

Mariangela Dui ci racconta che la paesitudine non è una moda del momento, ma piuttosto un impegno, politico e sociale, nel salvaguardare i diritti delle persone e dell’ambiente.

Link e approfondimenti in fondo all’intervista.

>> in collaborazione con NORA comunicazione.

Ritratto di Mariangela Dui
Ritratto di Mariangela Dui, curatrice della mostra “Incontri a Lula – Adzovios a Luvula”
Com’è nata l’idea della mostra “Incontri a Lula – Adzovios a Luvula”?

Mariangela Dui: L’idea della mostra nasce da un profondo e autentico legame di Nello Taietti nei confronti di Lula, prima come paese, successivamente come comunità.

Una sorta di dono che Nello ha voluto offrire a noi tutti in nome e per conto dell’affetto con il quale è stato accolto sin dal principio. Nello è uno di noi ormai.

artalkers.it | veduta della mostra "Incontri a Lula – Adzovios a Luvula", 2022 - Fondazione Luciana Matalon, Milano
installation view: Incontri a Lula – Adzovios a Luvula. Nello e Gianmanrco Taietti, 2022 – Fondazione Luciana Matalon, Milano
Potresti raccontarci un po’ la storia e le usanze di questo luogo?

Mariangela Dui: Lula è un paese di montagna, sorge ai piedi delle due cime del Montalbo, nel versante occidentale della catena montuosa. Una comunità come molte altre nel cuore dell’isola, dove si tramandano usanze, storia e socialità come fossero dei codici genetici, impressi nelle famiglie da secoli.

Tradizioni religiose, popolari ed enogastronomiche sono intrinseche alla crescita di ognuno dei suoi abitanti.

ph. Gianmarco Taietti: Giovanna Sale con l’antico abito tradizionale di Lula.
Che cos’è la “paesitudine” e come si caratterizza nel particolare contesto di Lula?

Mariangela Dui: È l’attaccamento alle proprie radici, il desiderio di poter vivere in una comunità che è una famiglia allargata, in cui tutti si conoscono e fra tutti esiste una sorta di mutuo soccorso, in grado di sostenerci in caso di necessità. Dove i figli sono liberi di giocare per strada, di incontrarsi e scambiarsi conoscenze, dove il ruolo della famiglia ha ancora grande importanza e la modernità, sebbene incomba anche sulle nostre esistenze, viene vissuta come in altre comunità pur mantenendo ferme le proprie radici.

“Paesitudine” significa poter condividere con altre persone esperienze umane che altrove sarebbe impossibile preservare. “Paesitudine” significa poter avere la possibilità di scegliere fra la vita altrove, dove -è vero- potrebbero esserci maggiori opportunità sociali ed economiche che la vita dei piccoli centri nega, e le piccole cose: affetti, territorio, ritmi lenti e salutari, amicizie. Insomma: la vita degna di essere vissuta fino in fondo che una piccola comunità offre.

ph. Gianmarco Taietti: Scorcio di una via nel centro del paese
Fare resistenza, quindi, anche attraverso l’arte e la fotografia?

Mariangela Dui: Fare resistenza comunque: letteratura, fotografia, arte hanno per comune denominatore la voglia di farcela, sottintendono la resistenza di una comunità che vuole sopravvivere a dispetto delle leggi che tendono a favorire i grandi centri, accentrando in essi qualsivoglia servizio che renda una comunità civile abitabile. Penso alla sanità, alla scuola, alle banche, a tutti quei servizi che lo stato toglie lentamente a discapito di piccole comunità dove ancora si vive a misura d’uomo, di bambino, di anziano.

Lula è paese resiliente: cioè capace di resistere, affrontare e superare le difficoltà, adattando via via le esigenze di un’intera comunità che ha tutte la carte in regola per farcela.

Noi abbiamo beni di impareggiabile valore che altri hanno ormai perso: penso alla valorizzazione del patrimonio ambientale e montano, al valore della memoria, sociale ed economica, penso alle miniere e a ciò che potrebbero offrire sotto l’aspetto scientifico in un futuro non lontano con la costruzione del telescopio più grande del mondo per l’ascolto e lo studio delle onde gravitazionali; penso al MaC Lula, il Museo di arte contemporanea di prossima apertura; la creazione di una rete di percorsi religiosi che congiungeranno le nostre chiese campestri con i più interessanti santuari del resto dell’isola, attraverso la scrittura di una speciale Carta di Lula, a questa stessa mostra fotografica che aprirà le porte e il cuore a nuovi viaggiatori che intenderanno conoscere da vicino la nostra comunità, condividendone abitudini, storia, cultura, tradizioni, enogastronomia.

ph. Nello Taietti: Anziani su antiche sedute in granito nella piazza del paese, crocevia di incontri.

Che cosa incontriamo nelle fotografie esposte alla Fondazione Luciana Matalon di Milano?

Mariangela Dui: Si incontra l’anima di una comunità, fatta di volti, di sguardi, di storie raccontate dai fotografi Nello e Gianmarco Taietti, di momenti di vita vissuta, di quotidianità semplici così come la natura stessa che questa comunità esprime.

Feste, momenti di socialità, incontri casuali, volti di antichi pastori scolpiti dalle erosioni delle esistenze, visi di donne austere dagli sguardi miti che sembrano oltrepassare orizzonti improbabili; immagini di giovani e bambini proiettati in un futuro la cui sola certezza sono le radici nella comunità di appartenenza e i sogni dettati dalla sfrontatezza degli anni.

ph. Nello Taietti: Murale dedicato a Lenin, nel centro del paese.
Il diario del luogo passa attraverso lo sguardo dei due fotografi Nello Taietti e Gianmarco Taietti, padre e figlio.
Possiamo leggere in questo legame di parentela un ulteriore spunto sul confronto generazionale e sulla trasmissione di valori precipui di memoria in memoria, in un discorso che da privato diventa collettivo e viceversa?

Mariangela Dui: La fotografia di Nello e Gianmarco si inserisce in un contesto di tutela, di preservazione di una socialità dell’incontro, che all’interno di piccole comunità come quella nella quale io vivo e che Nello conosce perfettamente, tanto da inserirsi come un autoctono, ha un valore inestimabile all’interno del ricordo, della memoria collettiva. Un vero e proprio diario di un viaggio dell’anima.

Nelle immagini di Nello e Gianmarco Taietti, esposte nella mostra, si ritrovano le emozioni che gli artisti hanno vissuto all’interno della comunità accogliente, che attraverso l’utilizzo dei grandi formati, che danno l’incipit al percorso, diventa comunità narrante.

La straordinaria fedeltà e semplicità degli scatti, sono rappresentativi di una comunità che lotta per la conservazione delle proprie radici identitarie. Non è la mimesi di un mondo inesistente, bensì la sacrale e indiscussa espressione di una società resiliente.

Certamente la trasmissione dei valori relativi alla memoria, sebbene vissuti con un diverso approccio performante, sono basati su un unico discorso che è quello dell’attenzione all’attimo, alla sensazione che da esso deriva, ai frammenti di un istante cristallizzato solo attraverso l’immagine stampata, ma che conserva al suo interno un sentimento collettivo di reciprocità.

ph. Nello Taietti: Raimondo Garau “Munneddu” per i Lulesi, in pausa di lavoro
Quali sono le peculiarità della visione fotografica propria di Nello Taietti e di Gianmarco Taietti, riscontrabili nella mostra “Incontri a Lula – Adzovios a Luvula”?

Mariangela Dui: Nello incontra le persone: donne, uomini, ragazzi, bambini. Loro diventano gli attori naturali all’interno di uno scenario rimasto quasi immutato nel tempo. Intesse con loro un rapporto amichevole, ascolta le loro storie, riscopre aneddoti, entra nelle loro case, diventa uno di loro, la sua fotografia è l’esito finale di una trama ordita sui fili dei sentimenti.

Gianmarco entra nella comunità che lo accoglie come un parente lontano; in punta di piedi, quasi inavvertita la sua presenza all’inizio del percorso. Il risultato che ne segue è la libertà nei movimenti, l’attraversamento delle strade, il riconoscimento di percorsi nei quali, la sua fotografia di strada, cui ci ha abituato, durante i suoi viaggi intorno al mondo, fissa attimi rubati alla quotidianità. Diventano emblema di quella street art che ci unisce, con un lunghissimo filo rosso, alle grandi metropoli del resto del mondo.

Quale futuro sogni per Lula?

Mariangela Dui: Un futuro degno di essere vissuto fino in fondo. Un futuro che sappia preservare e tramandare, a chi verrà dopo di noi, ciò che ci ha permesso di resistere alle terrificanti voci di fameliche sirene ridondanti di tossica modernità. Un futuro di “paesitudine”, dove la cultura ancestrale, le radici profonde, i comportamenti sociali si confrontano sì con l’ineluttabilità dei processi di trasformazione economica riuscendo ad equilibrare i diversi pesi specifici. Un mondo dove si impari l’arte del togliere piuttosto che addensare. Un futuro che sappia restituire la dignità ai piccoli centri anche se non sempre convenienti sotto l’aspetto economico, e ne sappia riconoscere l’alto valore sociale per l’umanità.

FONTI e APPROFONDIMENTI:
- sito web ufficiale della mostra Incontri a Lula – Adzovios a Luvula (link)
- sito web ufficiale del fotografo Nello Taietti (link)
- sito web ufficiale del fotografo Gianmarco Taietti (link)

LA MOSTRA:
INCONTRI A LULA - ADZOVIOS A LUVULA
a cura di Mariangela Dui
26 marzo - 23 aprile 2022
Fondazione Luciana Matalon, Milano

Installation views
Incontri a Lula – Adzovios a Luvula. Nello e Gianmanrco Taietti, 2022 – Fondazione Luciana Matalon, Milano

artalkers.it | veduta della mostra "Incontri a Lula – Adzovios a Luvula", 2022 - Fondazione Luciana Matalon, Milano
artalkers.it | veduta della mostra "Incontri a Lula – Adzovios a Luvula", 2022 - Fondazione Luciana Matalon, Milano
artalkers.it | veduta della mostra "Incontri a Lula – Adzovios a Luvula", 2022 - Fondazione Luciana Matalon, Milano

Alice Traforti

Founder e Redazione | Vicenza
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1 comment

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  • Grazie infinite Artalkers per la generosa attenzione alla mostra prima e a ciò da cui ha avuto origine poi.