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Kromya Art Gallery: nuova sede, nuove sfide

L’arte non si da per vinta, mai.
Mentre le sedi istituzionali restano ancora a porte chiuse, c’è chi apre i battenti proprio in questo periodo di incertezze e continua a credere fermamente nel contemporaneo.

La Kromya Art Gallery inaugura infatti una nuova sede nella città di Verona, nei pressi dell’Arena, con una mostra dedicata al Maestro Giorgio Griffa, visitabile su appuntamento fino al 12 dicembre 2020.

Nata a Lugano nel 2018 dalla passione e dall’esperienza di Giorgio Ferrarin, Adriano Sala e Tecla Riva, Kromya Art Gallery amplifica così il proprio progetto culturale e rafforza l’intento di avvicinarsi alle persone al massimo delle proprie possibilità, raddoppiando gli spazi, gli impegni e le connessioni tra le sedi e i territori, costruendo giorno dopo giorno un dialogo costante, a partire da subito.

Una scelta coraggiosa che va oltre le contingenze, con lo sguardo rivolto al futuro.

Parliamo di tutto questo insieme a Tecla Riva, cofondatore di Kromya Art Gallery e direttore della sede di Lugano, e a Riccardo Steccanella, direttore della sede di Verona.

Perché avete deciso di aprire una nuova sede per Kromya Art Gallery e che cosa significa, anche nel concreto, averlo fatto una in questo momento storico?

Kromya Art Gallery: La decisione di aprire una nuova sede, oltre la sede storica di Lugano, risponde in primo luogo ad un’esigenza di collezionisti ed artisti.

Una parte dei primi vive infatti nel nord-est Italiano, per cui l’apertura di una sede a Verona garantisce loro una maggiore prossimità geografica.
Agli artisti, invece, abbiamo voluto offrire la possibilità di esporre in due sedi, la prima svizzera, la seconda in Italia, ponendo l’accento sul carattere internazionale della galleria.

Il periodo storico legato alla pandemia ci ha spinto ad effettuare un’approfondita valutazione sullo sviluppo futuro del mercato dell’arte, e abbiamo deciso di investire nella sede di Verona proprio con la prospettiva che questo periodo finisca nei prossimi mesi, garantendoci una certa fase di rodaggio.

Il progetto che sta alla base di Kromya è condiviso da persone con competenze diverse, ma accomunate dalla stessa passione per l’arte.
Quando si condivide una passione ci si stimola vicendevolmente per affrontare nuove sfide.

E Kromya, in questo momento storico, è certamente una sfida.

Installation view: Giorgio Griffa, Kromya Art Gallery, Verona – 2020 | Ph. Gabrio Tomellieri
Che cosa vi ha spinto a scegliere la città di Verona per questa nuova avventura?

Kromya Art Gallery: Verona è stata scelta sia per i citati motivi di prossimità a certi collezionisti ed artisti, sia perché la città è una meta ambita del turismo internazionale per il suo legame antico con la cultura, l’arte e la bellezza.

Giorgio Griffa: Linee orizzontali, 1974 – acrilico su tela, 55x179cm
Camera 10 – GIORGIO GRIFFA. Anni ’70 – 2000 è la mostra di apertura della nuova sede, a cura di Matteo Galbiati.
Ce la raccontate?

Kromya Art Gallery: L’esposizione raccoglie una ventina di opere selezionate, sia su tela che su carta, che testimoniano l’intero percorso artistico e concettuale di Giorgio Griffa, dagli anni ‘70 ad oggi.
I dipinti in mostra appartengono a diversi cicli che, senza susseguirsi l’un l’altro, si intrecciano e sovrappongono accentuando l’a-temporalità del dettato pittorico dell’artista.

Il nostro intento è quello di portare all’attenzione del pubblico e dei collezionisti un artista di caratura internazionale che probabilmente non ha ancora ricevuto in Italia il riconoscimento che merita, nonostante le attestazioni di stima che gli sono state tributate a livello internazionale dalla critica e dal mercato.

Giorgio Griffa: Campo viola, 1984 – acrilico su tela, 59x92cm
Quali strategie digitali, e non, avete attuato a supporto della mostra e delle attività della galleria?

Kromya Art Gallery: La sede veronese di Kromya è stata aperta ufficialmente al pubblico all’inizio di novembre, poco dopo l’uscita del Dpcm del 3 novembre 2020, quindi abbiamo deciso di convertire l’abituale inaugurazione in una tre giorni di apertura, prevalentemente su appuntamento.
Una scelta che ci ha permesso di accogliere personalmente ogni collezionista o appassionato d’arte, conducendo “visite guidate” individuali in piena sicurezza.

Abbiamo inoltre scelto di potenziare la nostra presenza sui social media (Instagram e Facebook) e, più in generale, sull’online, grazie anche al supporto di un ufficio stampa specializzato.

Per la sede di Lugano abbiamo inaugurato il Virtual Tour dell’attuale mostra dedicata a Giovanni Campus.

Collaboriamo, inoltre, con diverse piattaforme online, sia per quanto concerne la vendita sia per quanto concerne la comunicazione.

A ciò si aggiunge l’imminente partecipazione alle fiere digitali WopArt e ArtVerona.

Installation view: Giovanni Campus, Kromya Art Gallery, Lugano – 2020 | Ph. Alberto Messina
Quali saranno i prossimi progetti?

Kromya Art Gallery: La situazione della pandemia richiede estrema prudenza per quanto riguarda l’organizzazione di mostre aperte al pubblico, segnatamente per quello che concerne le inaugurazioni.
Per questo motivo alcuni progetti sono stati posticipati e la programmazione è in divenire.

Nel futuro, per la sede di Verona, abbiamo intenzione di approfondire ancora il tema della Pittura Analitica (iniziata con la mostra di Griffa) e di dedicarci all’Optical Art con una mostra dedicata alla luce.

Nell’ambito delle prossime iniziative espositive vorremmo poi creare dei focus dedicati alle nuove generazioni di artisti e alla loro ricerca, con una sezione ad essi dedicata.

È nostra intenzione poi di stringere nuove collaborazioni con l’imprenditoria locale per espandere Kromya al di fuori dei propri spazi e per far dialogare l’arte con le attività produttive.

Per quanto riguarda la sede di Lugano, c’era in programma un progetto molto importante, che a causa della pandemia è stato posticipato a data da definirsi, meritando tutta l’attenzione e la partecipazione del nostro pubblico.

Installation view: Giorgio Griffa, Kromya Art Gallery, Verona – 2020 | Ph. Gabrio Tomellieri
Che cosa sognate per il futuro dell’arte contemporanea, in un contesto in cui la normalità, come la conoscevamo prima, non sarà forse più sufficiente?

Kromya Art Gallery: La notizia dell’imminente messa in commercio di un vaccino probabilmente permetterà un graduale, seppur lento, ritorno alla normalità.
Pensiamo pertanto che l’arte contemporanea andrà a svilupparsi ed evolversi sia secondo i canali tradizionali sia secondo quanto sviluppato in questo periodo di lockdown forzato.

Ci immaginiamo che molti artisti trarranno spunto dalla situazione attuale per approfondire la propria ricerca, arricchendo la loro produzione.

È innegabile che quanto accaduto abbia portato, anche per l’arte contemporanea, ad un’accelerazione dei processi di digitalizzazione e ad un conseguente aumento della proposta online e delle iniziative virtuali, che sicuramente sarà importante incrementare anche in futuro.

Restiamo tuttavia profondamente convinti che l’arte abbia bisogno di una fruizione “in presenza” e quindi vogliamo sperare che al più presto potremo tutti tornare nei musei e nei luoghi della cultura.
Kromya è pronta ad accogliervi.

FONTI  e APPROFONDIMENTI:
- sito web ufficiale di Kromya Art Gallery (link)
- Instagram: Kromya Art Gallery
- Facebook: Kromya Art Gallery

Installation view: Giorgio Griffa, Kromya Art Gallery, Verona – 2020 | Ph. Gabrio Tomellieri

Kromya Art Gallery, Verona - 2020 | Ph. Gabrio Tomellieri
Giorgio Griffa: Due colori, 1988 – acquerello su carta a mano, 25x32cm
Giorgio Griffa: Segno e colore, 1989 – acquerello su carta a mano, 25x32cm
Giorgio Griffa: Verticale orizzontale, 1975 – acrilico su tela, 89x96cm

Alice Traforti

Founder e Redazione | Vicenza
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